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il mistero del poeta 179


Verso sera uscii nuovamente e combinai il dottor Topler che veniva appunto ad annunziarmi il felice arrivo di miss Yves, la cui indisposizione era stata di breve durata. Mi domandò se mi trovassi bene all’Aquila Nera e mi propose di accompagnarlo a casa sua.

— Lei mi piace molto, signor poeta — diss’egli ex abrupto. — Cosa diavolo è venuto a fare ad Eichstätt? — Come? — soggiunse vedendomi esitare. — Lei non domanderebbe questo ad un amico? — Credo — risposi — che Le dirò perchè sono venuto ad Eichstätt, ma non adesso.

Il dottor Topler si piantò, come un quadrupede curioso, su i due piedi, la canna e l’ombrello, torcendo in su il viso a guardarmi senza dir nulla; e riprese la via.

Egli alloggiava con suo fratello, presso al monumento del vescovo san Villibaldo. Volle che salissi. — Mio fratello sarà a casa Treuberg — diss’egli. — Aspettava me pure a prendere il thè, ma non ci vado. Non posso sopportare nè il thè nè il padrone di casa. Ho capito stamattina