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XVII.
Attribuivo il malessere di miss Yves alla sua emozione e allo sforzo di reprimerla, per cui le mie angustie non erano senza molta speranza ch'ella si rimettesse prontamente. Soletto in una camera d’albergo, andavo pensando alla mia situazione. Quando potrei veder Violet? Quando sarebbe bene di parlare al dottor Topler? Perchè intendevo fare la mia confessione a lui; ciò che gli avevo udito dire del matrimonio di suo fratello m’inanimava. Pensai pure a casa mia dove non avevo ancora scritto, alle meraviglie che farebbe mio fratello vedendosi arrivare una lettera da Eichstätt; pensai agli uffici pubblici che tenevo nella mia città e che avrei dovuto trascurare se l’attuale incertezza fosse durata lungamente. Me ne doleva, ma mi dissi che in