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il mistero del poeta | 159 |
— Non dica niente — susurrò in fretta — prima di avere parlato con me. Spero che avrò la forza! Oh mio Dio! — diss’ella coprendosi il viso colle mani. Poi riprese: — Discorriamo un poco insieme adesso. Così Lei mi verrà a trovare in casa Treuberg. Non sono sleale, faccio questo perchè credo che quando saprà non vorrà più...
Non potè proseguire e passò qualche momento prima che gli altri tornassero. Intanto tacemmo ambedue. Sapevo che niente mi avrebbe diviso da lei, ma il cenno al suo misterioso passato mi empiva d’un inesprimibile sgomento amaro. In pari tempo l’idea di avermi presto a trovar solo con lei, l’idea che forse dopo quest'ultimo sforzo ella cederebbe, mi faceva battere il cuore a precipizio.
— Oh Violet! — gridò la signorina Luise venendo verso di noi. — Se tu avessi veduto! due scoiattoli così carini! Correvano su e giù per un albero con le loro codine ritte, si fermavano a guardarci con quei cari musini, con quei cari occhietti!
Era ben carina anche lei, la signorina Luise.