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il mistero del poeta 153

ora miss Yves, ora le sue provvigioni; queste ispiravano al flemmatico signor Treuberg una repentina eloquenza contro la proposta. Topler seniore intervenne con l’usato impeto e annunciò poi a me, che mi tenevo un poco in disparte, come il Maiwein si sarebbe fatto e bevuto nel bosco. Infatti vidi scintillare il visino della signorina Luise, che cinse con un braccio la vita di Violet, le baciò una spalla, corse avanti saltellando, trillando, battendo le mani e poi si voltò per dirle in faccia con uno slancio d’effusione, due versi di cui non avrei mai capito il primo senza l’aiuto del dottor Stephan:

Du, mei flachshaarets Deandl,
I hab di so gern.

Avevamo a fronte le ripide salite ombrose del Bahnhofswald. Mi pare che miss Yves faticasse molto. Il suo fidanzato le parlava e le parlava, tutto premuroso e umile; si capiva che ringraziava, che si scusava, che sospirava una parola affettuosa.

Ho davanti a me, in questo momento, alcune foglioline secche; alcuni anneriti fiori di Wald-