Pagina:Il Mistero del Poeta (Fogazzaro).djvu/136

132 il mistero del poeta

scorrere molto sul colore, io vado all’idea; l’idea è la linea che in natura non esiste, che esiste nella mente. La mia mente vede in quella del grande poeta che ha dipinto qui. Una grande idea! Una grande visione del passato! Cosa m’importa che sia languida o torbida? Mi fa più impressione così. Lei è francese, signore? — Quando udì ch’ero italiano, mostrò una vivissima e lieta sorpresa. Mi afferrò le braccia.

Aus Rom, mein Herr? Aus Rom?— Intesi che la mia risposta gli riuscì una delusione. Sperava che fossi di Roma o almeno di Venezia, o di Firenze; ma si rassegnò subito alla mia modesta patria lombarda.

— Oh Italia, Italia! — diss’egli — Ille terrarum mihi præter omnes angulus ridet! Lei capisce?

Ubi non Hymetto— risposi — mella decedunt....

Credo che mi avrebbe abbracciato; oramai eravamo amici.

Si visitò assieme le collezioni ecclesiastiche. Lo sconosciuto discorreva molto e piacevolmente. Non era la prima volta che visitava il Museo;