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128 il mistero del poeta

Cose vecchie — rispose colui — cose tristi. Troppa fede negli uomini!

Egli aveva finita la sua colazione, e con queste parole si alzò, lasciandomi l’animo ancora più amaro e turbato di maggiori pene, di peggiori sospetti. La fantasia non mi dava pace, mi mostrava continuamente immagini che non poteva nè spegnere nè sopportare. Dovetti soffrire molto, stancarmi il cuore prima di trovare quasi rinnovata di freschezza, di dolcezza, di ristoro, almeno per qualche tempo, l’idea che adesso Violet amava me.