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il mistero del poeta | 117 |
— Non mi può rivedere?
La mia voce dovette suonare molto accorata.
— Mio Dio! — rispose miss Yves. — Egli sa se voglio farle del male. Forse non dovrei far questo, ma senta; dov’è alloggiato?
— All’albergo Zum rothen Hahn, qui vicino.
— Domani avrà una mia lettera. Addio! Il Signore La guardi. E grazie di tutto! Non sono mica un’ingrata, sa! — Addio! riprese in tedesco — se non ho il piacere di rivederla, si diverta e buon viaggio. Mi saluti tanto Napoli e lo scoglio.
Si era intanto venuta levando un guanto e mi stese la mano, che afferrai con ambo le mie e baciai.
— Mi dica dove sta — susurrai. — Non verrò, ma me lo dica!
— La prego! — rispose, atterrita, disperata, come se si difendesse a un punto da me e da sè stessa. — Le scriverò. Addio!
— Mi dica — replicai — se quegli che parlava con Lei...
— No, no! — diss’ella, e sorrise. Solo quando sorrise le vidi lagrime negli occhi.