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sare Rocco!... — Mi guardò supplicante, ma rispose anche lei: — Come vuole voscenza! — Sarai però sua moglie soltanto di nome, per l’occhio della gente; giuralo! — E giurò.... Poteva rifiutarsi....

— È stato un gran sacrilegio! Al concubinato avete sostituito l’adulterio! — lo interruppe con accento di grande tristezza don Silvio.

— Non dovevo, non potevo sposarla io, e la volevo sempre mia. Non badai ad altro. Nel mio cuore c’era allora una tempesta assai più tremenda di questa che sconvolge l’aria fuori.... Voi siete un santo.... non potete intendere....

Le parole gli morirono su le labbra.

I due venti in contrasto riprendevano in quell’istante i loro ululati, i loro stridi; urtavano alle imposte, strisciavano lungo i muri, pel vicolo, come una masnada in rivolta, inseguentisi, e la campanella di Santa Colomba tintinniva, quasi annunziasse lamentosamente un prossimo disastro.

— Avrei voluto sùbito prevedere che esponevo quei due a un gran cimento! — continuò il marchese coprendosi il viso con le mani. — Ma la provata devozione di Rocco mi affidava; ma la gratitudine e l’affezione, non meno provate, di essa mi affidavano ancora più! E l’ostacolo apparente metteva un sapore nuovo nella mia vita; non godevo di altro! Per compensare Rocco del suo sacrificio, gli lasciavo mano libera. A Margitello, a Casalicchio,