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— Ebbene; era la voce di Dio che vi premeva, vi consigliava, vi chiamava....

— E sono venuto!... Lasciatemi parlare; non mi togliete con la vostra severità la forza di dirvi tutto. Aiutatemi anzi, siate misericorde!

— Dite, dite, figliuolo mio! Vi assisteranno la Beata Vergine e i santi da voi invocati col confiteor.

Ah! Perchè il vento taceva in quel momento? Il marchese aveva paura della sua stessa voce, davanti a quel sant’uomo, nella penombra della nuda cameretta.

Ma già egli aveva pronunciato le fatali parole: — Ho ammazzato io Rocco Criscione! — Quel segreto, da cui era stato torturato tanti e tanti mesi, gli era finalmente sfuggito di bocca! Ed ora egli sentiva bisogno, più che di accusarsi, di difendersi, di scolparsi anche!

Dopo che la giustizia umana non poteva più colpirlo, si sentiva oppresso dal terrore della giustizia divina. Gli sguardi semispenti di quel gran Crocifisso lo inseguivano fin là, dal mezzanino; e ora, quasi le avesse sotto gli occhi, egli vedeva agitarsi quelle livide labbra che gli era parso volessero pronunziare la parola: Assassino! e gridarla forte perchè tutti la udissero e tutti apprendessero!

Invano egli aveva tentato di persuadersi che tutto questo era opera della sua immaginazione esaltata. I sentimenti religiosi con i quali era stato educato dalla madre, attutiti dall’età, dai casi della vita,