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— Meritava di essere ammazzato! — soggiunse il marchese.
— Dunque non siete pentito del fallo, figlio mio! — esclamò il prete riprendendo alquanto la sua calma.
— Sono qui, ai piedi vostri, per ottenere il perdono.
— E avete permesso — riprese quegli severamente — che l’umana giustizia condannasse un innocente?
— L’accusa non è venuta da parte mia.
— Voi però non avete fatto niente per impedire quest’infamia!
— È colpa dei giurati e dei giudici, se lo han condannato a torto, quasi senza prove.
— E perchè, perchè avete ammazzato Rocco Criscione?
— Se lo meritava!
— Chi vi ha dato il diritto di farvi arbitro della vita e della morte d’una creatura di Dio?
— Giacchè Dio lo ha permesso....
— Oh! Non bestemmiate a questa maniera per scusarvi e giustificarvi.
— Il Signore ci toglie il senno in certe circostanze.
— Quando meritiamo tale castigo!
— Ero pazzo, forse.... certamente.... in quella terribile notte!
— Ma dopo? Non avete riflettuto, non avete sentito rimorsi?
— Oh, padre! Che giornate e che nottate per lunghi mesi!