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la sensazione che gli sembrava puerile in quel punto, all’aria aperta e con tutta quella luce.
— Ah! Venite a cercare gli Spiriti fin qui?
— L’ho seguito a dieci passi di distanza, senza potere raggiungerlo. Ora è agitato; comincia ad aver coscienza della sua nuova condizione.... Voi non potete intendere; siete fuori della verità, tra la caligine dei pregiudizi religiosi.
— Ebbene? — balbettò il marchese.
— Un giorno vi persuaderete, finalmente, che io non sono un allucinato, nè un pazzo. Vi sono persone — soggiunse con severo accento, — che posseggono facoltà speciali per vedere quel che gli altri non vedono, per udire quel che gli altri non odono. Per esse, il mondo degli uomini e quello degli spiriti non sono due mondi distinti e diversi. Tutti i santi hanno avuto questa gran facoltà. Non occorre, però, di essere un santo per ottenerla. Particolari circostanze possono accordarla a un meschino avvocato come me....
— E non vi è riuscito di raggiungerlo! — disse il marchese, con accento che avrebbe voluto essere ironico e tradiva intanto l’ansia da cui era turbato.
— Si è fermato presso il ponticello ed è rimasto un istante in ascolto; poi, tutt’a un tratto, udito lo strèpito dei sonagli delle mule e il rumore delle ruote della vostra carrozza che saliva per la rampa sottostante, si è precipitato giù pel ciglione dirim-