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XXXIV.
Il dottore si era lusingato che la vista di quella donna avesse potuto produrre qualche crisi nello stato del demente; ma avea dovuto sùbito disingannarsi.
Il marchese, fissàtala con quegli sguardi smarriti dove la pupilla sembrava già coperta da un leggero strato di polvere, era stato zitto alcuni istanti, concentrato, quasi frugasse in fondo alla memoria per trovarvi un lontano ricordo; poi, indifferente, aveva ripreso il triste ritmo dei suoi gridi: — Ah! Ah! Oh! Oh! — agitando la testa, lasciando colare dagli angoli della bocca la bava che Agrippina Solmo, pallida come una morta, coi neri capelli in disordine, buttata per terra la mantellina, si era messa ad asciugargli, senza una parola, senza una lagrima, con un pietoso stupore negli occhi che non