Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/377


― 373 ―

renze; ora, impossibile! Doveva stimarsi un’estranea in quella casa che neppure la sua presenza di moglie legittima aveva potuto ribenedire.... Mamma Grazia, povera vecchia, s’era ingannata!

E, ferma nella risoluzione di andar via, rispondeva:

— Questa sera, tardi, quando nessuno potrà accorgersene, con le sole vesti che ho indosso!... È inutile, mamma, non potrai persuadermi!

— Se tu lo vedessi, ne avresti pietà!

— Dio è giusto! È la mano di Dio che lo punisce!

— Castigherà anche te che non avrai fatto il tuo dovere.... Non ti riconosco, Zòsima! Tu, così buona!

— Mi ha resa cattiva lui; mi ha pervertita lui! Mi ha fatto diventare una creatura senza cuore! Peggio per lui!

La signora Mugnos, addoloratissima di quest’altra pazzia (tornava a qualificare per tale l’ostinazione della figlia), aveva voluto parlarne allo zio don Tindaro e al cavalier Pergola.

Il vecchio rispose crudamente:

— Lo ringrazia così del bene che le ha fatto?

Il cavalier Pergola alzò le spalle, borbottò una bestemmia e domandò:

— La casa, in mano di chi l’abbandona la casa?

— N’esce come vi è entrata! — replicò fieramente la signora, che in quel punto sentì ribollirsi in petto tutto l’orgoglio delle nobili famiglie Mugnos