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XXXII.


Don Aquilante, venuto per parlargli delle minacciate procedure del Banco di Sicilia, si era sentito interrompere dal marchese con l’inattesa domanda:

— Lo avete più riveduto?

— Chi?

— Lui!... E quell’altro?

Parlava basso, quasi avesse paura di essere udito da qualcuno; ed erano loro due soli nello studio, e l’uscio era chiuso. E dicendo: lui e quell’altro, ammiccava strizzando un occhio. A don Aquilante parve molto curioso che il marchese avesse voglia di scherzare sul punto di ragionare di affari seri; pure rispose:

— Non me ne sono più occupato. Ma di questo riparleremo un’altra volta; per ora pensiamo al Banco di Sicilia.

— Sì, pensiamo al Banco di Sicilia.... Pensateci bene — soggiunse il marchese.