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ch’egli stava per manifestarsi veramente qual'era.... l’opposto di quello poi che appariva per la parola interdetta, per la carezza vietata.... E Zòsima doveva per ciò credere ch’egli non si accorgesse di nulla, che rimanesse indifferente alle sue smanie, alle sue torture, e che il passato.... Ah, se Zòsima avesse potuto sapere com’egli imprecava ogni giorno contro di esso!... Se avesse potuto sapere!...
E intanto continuava a parlare, a parlare, senza notare che, di mano in mano, la sua voce diveniva meno dolce, meno dimessa, e la parola egualmente, anche per lo sforzo di pensare nello stesso tempo a cose diverse; anche per lo sforzo maggiore, di resistere all’improvvisa tentazione di gridare alla marchesa: — Vi spiegherò.... Vi dirò. Tutto vi dirò! — tentazione che cercava di sostituirgli su le labbra queste alle altre parole che non spiegavano e non rivelavano nulla.
— Sentite, Zòsima!... Ascoltatemi bene. Io non posso vedervi piangere, non voglio vedervi piangere più! Mai più, mai più non voglio vedervi piangere. Siete la marchesa di Roccaverdina.... Siate fiera e orgogliosa come sono io. E non mi dite mai più, mai più, che dubitate di me, che non vi sentite amata; mi fate offesa grave; non la tollero.... La gelosia è da donnicciuola. La gelosia del passato è peggio che da donnicciuola.... Io ho bisogno di tranquillità, di pace; per ciò sono venuto a cercarvi. Vi