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vita è così; non posso stare inoperoso, non posso arrestarmi.... Se verrà un figlio — e spero che verrà — non dovrà dire che suo padre è stato un fannullone, superbo soltanto del suo titolo di marchese. E se non vorrà essere un marchese contadino, come me, se vorrà fare tutt’altro.... non potrà dire che io abbia offuscato il nome dei Roccaverdina; non potrà dire....

Parlando, parlando, con foga che maravigliava lui stesso, il marchese sentiva di divagare, di fare uno sforzo per lottare contro la terribile fatalità che si rinnovellava quando già gli era sembrata esaurita; che riappariva inesorabile, quando già gli era sembrata per lo meno respinta assai lontano; che per bocca altrui (come quello stesso giorno a Margitello, o per mezzo della sua coscienza, allorchè egli aveva creduto di poter sfuggire all’ossessione del ricordo immergendosi nelle lotte municipali, negli affari, mutando condizioni di vita) veniva a sconvolgerlo, a turbarlo!... Il tempo, le circostanze, non valevano dunque niente?... E la sua voce si addolciva, intenerita dal pensiero che quella dolce creatura, singhiozzante sui guanciali perchè gli voleva bene, non chiedeva infine altra ricompensa all’infuori di un po’ di affetto, d’una buona parola, di un gesto di carezza; poco, quasi niente!... Ah! C’era qualcosa che gli aggelava il cuore, che gli irrigidiva la lingua, che rendeva duri i suoi modi, proprio nel punto