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trattate da moglie forse? Neppure da amica! A un’amica spesso si confida tutto, si chiedono conforti o consigli. Ma io qui sono un'estranea che deve ignorare, che deve macerarsi il cuore nel buio. Oh, non parlo per me, non mi curo soltanto di me. Anche voi soffrite; lo veggo! Non state continuamente in guardia? Ogni mia domanda, anzi, ogni mia parola non vi mettono in sospetto? Credete che non me ne sia accorta? Da un pezzo! Se non vi volessi bene, non baderei a niente. Se non vi volessi bene, non mi torturerei pensando e ripensando: — È per cagione mia? In che ho potuto dispiacergli? — Involontariamente, se mai; e dovreste dirmelo.... Se avete provato un gran disinganno, dovreste dirmelo pure.... Non ho voluto ingannarvi, io. Siete venuto voi a cercarmi, quando già non m’illudevo più, non speravo più...

— Oh, marchesa! Oh, Zòsima!

— Chiamatemi Zòsima! Marchesa di Roccaverdina non son potuta divenire finora!

— Non dite così!

— Debbo dirlo per forza!... Vorreste darmi a credere, per esempio, che la notizia di quella cesta e di quella lettera non vi ha prodotto nessuna impressione? Quale, non so. Avete alzato le spalle; ma questo non prova nulla; non rivela quel che avete pensato, nè quel che pensate in questo momento.... Chiamate Maria, fatevi dare la lettera.... Conterrà