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mentre il marchese, nella penombra della camera, con le mani appoggiate alla sponda del letto, più non osava di interrogarla, ed ella avrebbe voluto gridargli: — La lettera è di là! La cesta è di là! — quasi il marchese stèsse muto e chino su di lei in attesa di tale rivelazione perchè già sapeva!

Spalancò gli occhi, lo fissò in viso, e con voce velata dal turbamento, gli disse:

— Avete visto il capraio arrivato da Modica?

— No. Che cosa vuole?

— Ve lo dirà lui e la lettera che ha portato. Ha portato anche una cesta.

— Ah! — fece il marchese accigliandosi.

— Lettera e cesta sono nel ripostiglio.

Il marchese rispose con una spallucciata.

— Se vi pregassi.... — disse la marchesa quasi balbettando dalla commozione. E arrestàtasi un istante, riprese sùbito: — Sono una sciocca!... Non voglio procurarmi un rifiuto!

Scoppiò in pianto dirotto.

— Zosima!... Zosima! Che cosa è accaduto?... Non mi nascondete nulla! — esclamò stupito il marchese.

— Voi, voi mi nascondete qualche cosa! — ella rispose tra i singhiozzi.

Si sollevò, si mise a sedere sul letto, e frenando il pianto, ripetè:

— Sì, sì! Voi mi nascondete qualche cosa!... Mi