Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/31


― 27 ―

cia.... Tenta di riafferrarlo la sfacciata! Non ho chiuso occhio questa notte, dopo di aver saputo...

— Sia fatta la volontà di Dio! — esclamò don Silvio, giungendo rassegnatamente le mani.

— La volontà di Dio qui non c’entra per niente — replicò quasi stizzita la baronessa. — Dio non può permettere certe enormità; non può volere che la figlia di una raccoglitrice di ulive diventi marchesa di Roccaverdina. Pares cum paribus, ha detto il Signore.

— Siamo tutti uguali davanti a lui!

— Oh, no, no! — ella protestava. — Perchè dunque Gesù Cristo ha voluto nascere da una madre di stirpe reale? San Giuseppe, falegname, fu padre putativo soltanto.

La baronessa si fermò un istante, aspettando che don Silvio le desse ragione. E siccome il prete rimaneva zitto, con gli occhi bassi, ella continuò:

— Ai miei tempi si rimediava a tutto col braccio delle autorità; ma oggi!... Io però ho mandato a chiamare quella donna; dovrebbe già essere qui, se lo stolido di don Carmelo....

In quel punto, il vecchio servitore che faceva da maestro di casa, da cameriere e da cuoco in casa della baronessa, affacciava la testa da uno degli usci, annunciando che quella donna attendeva nell’anticamera:

— Posso farla entrare?