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— E il paradiso? l’inferno? il purgatorio?

— Certamente, ma non nel modo che spacciano la Chiesa e i suoi teologi, con le loro fantasie pagane, con le loro leggende da donnicciuole! Fuoco materiale, supplizio eterno, visione beatifica... Vi paiono cose serie?

— C’è da perdere la testa! — replicò il marchese.

— Al contrario. Niente è più consolante della nuova dottrina. Noi siamo arbitri della propria sorte. Il bene e il male che facciamo influiscono su le nostre esistenze future. Passiamo di prova in prova, purificandoci, elevandoci... se siamo stati capaci di emendarci, di spiritualizzarci...

— Intendo... me lo avete già detto tant’altre volte... Ma la certezza? La certezza, domando io?

— Picchiate e vi sarà aperto, ha detto Gesù. La verità vuol esser ricercata insistentemente, con animo puro e disinteressato. Voi e tutti coloro che sono nella vostra condizione non ve ne date pensiero. Siete immersi nella materia. Fate il bene con l’unico intento di guadagnarvi un posticino in paradiso; non fate il male, quando non lo fate, per paura dell’inferno e del purgatorio... La certezza? Primieramente sta nella logica. Voi credete all’assurdo. Che certezza avete? Perchè vi hanno affermato: È così? E noi proviamo che non è così. Proviamo, badate bene!... Quel povero cavaliere...