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è proprio ammattito!„ E dovrei stuzzicare il vespaio io? Perchè tutti mi diano addosso? Perchè io perda quel po’ di pace che i miei affari mi lasciano?
— Non dobbiamo essere egoisti, cugino!
— E voialtri? Ve ne state con le mani in mano voialtri.
— Io predico al deserto, da anni ed anni! Sono un povero medico, non ho autorità....
— Eppure ho sentito dire che una volta, per tapparvi la bocca, non so qual sindaco vi disse: Fate. Avete carta bianca.
— A parole!... Non mi costringete a vuotare il sacco, marchese!
Lo attiravano in un angolo del salone del Casino, insistenti, parlando sottovoce come se stessero a macchinare una tenebrosa congiura, dando occhiate di traverso a coloro che passeggiavano in su e in giù, e che, fingendo di discorrere insieme, tendevano l’orecchio, spie del sindaco e degli assessori.
— Vedete quel don Pietro Salvo? Non si muove mai di qui. Si direbbe tutt’assorto nella lettura dei giornali. Invece, non perde una sillaba di quel che qui dentro si dice; la sera va da suo compare l’assessore, ad referendum!
Il marchese non si decideva a rispondere sì o no:
— Vedremo. Sono cose da pensarci bene. Quando uno prende un impegno, si trova poi legato mani e piedi. Non voglio impegnarmi alla cieca.