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fone il marchese di Roccaverdina, da fare prima una promessa e poi rimangiarsela?

— E vi guastate il sangue per loro?

— Ah, cugino! Sentirsi dire dal prevosto: — "Vi dava noia in casa quel Crocifisso, marchese? Meglio tenerlo nascosto nel mezzanino, che esporlo nella chiesucola di un convento ridotto una mandria indecente da padre Anastasio e dagli altri frati!" — Predica la morale, lui! il signor prevosto, quasi non si sapesse....

— Benissimo! Quasi non si sapesse!...

Il cavalier Pergola si stropicciava allegramente le mani, rideva battendo i piedi, mentre il marchese tornava a ripetere:

— Dovevo chiedere il permesso a loro?... Anche a don Giuseppe il sagrestano?

E ripeteva che, soprattutto, lo avevano irritato le parole del prevosto: — Vi dava noia in casa quel Crocifisso, marchese? — Da che cosa poteva sospettarlo quel faccione da mulo del prevosto? Doveva avergliele suggerite, certamente, don Silvio La Ciura!

E il giorno della processione....

Uno spettacolo! Tutti a piedi scalzi, e con corone di spine in testa; una sfilata che non finiva più, a dispétto dei canonici di Sant’Isidoro!... E pianti e colpi di discipline... E, mescolati insieme, preti, frati, confraternite, signori, maestranze, massai, contadini!... Tutta Ràbbato per le vie! E padre Ana-