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Sembrava una larva anche lui; e intanto saliva e scendeva scale, correva da un quartiere all’altro, con quei suoi brevi passi da perniciotto, rasentando il muro nei vicoli, quasi non volesse farsi scorgere; portando dappertutto, oltre il soccorso materiale, il conforto di una buona parola, di un sorriso, d’una benedizione.... E pane e pane e pane, che non si capiva d’onde potesse cavarlo; talchè la gente credeva che gli si moltiplicasse tra le mani, come una volta a Gesù Cristo.

La baronessa di Lagomorto gli aveva detto:

— Faccio fare, ogni tre giorni, una fornata di pagnotte da due soldi; pensate a distribuirle voi.

— Dio la rimeriti, buona signora!

— O perchè non andate pure da mio nipote?

— So che ha dato molto grano e molti quattrini al Municipio.

— Darà dei soldi anche a voi, non dubitate.

E si era risoluto a seguire il consiglio, quantunque si fosse già accorto che il marchese di Roccaverdina, da qualche tempo in qua, lo salutasse a denti stretti ogni volta che lo incontrava. Egli si sentiva trafiggere l’anima pensando a quel peccatore che non era più tornato a confessarsi! E ogni sera, nella nuda cameretta dove lo aveva visto inginocchiato ai suoi piedi, pregava intensamente perchè il Signore gli spietrasse il cuore e lo inducesse ad aver compassione dell’innocente che scontava la pena del delitto altrui.