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— Ditegli che lo ringrazio, e che poteva far a meno di suggerirvi una sciocchezza.... E sposatevi, sposatevi pure! È libera, vi ripeto. Io non c’entro, nè voglio entrarci.... Subito vi sposereste?
— Bisogna cavar fuori le carte e fare i bandi in chiesa.
— E la condurreste a Modica?
— Se voscenza permette.
— Io non c’entro; non volete intenderlo? — urlò il marchese.
Era rimasto turbato. Per poco non gli sembrava che Agrippina Solmo gli facesse ora un altro tradimento; giacchè doveva essere di accordo con colui, se pure quel tentativo non nascondeva un’insidia, un mezzo di rammentare a lui, marchese, che ella era viva e che si teneva ancora come legata!... Sposasse! Purchè gli si levasse di torno!...
Non voleva darle neppure la soddisfazione di rinfacciarle la sua infamia!
Aveva dunque fretta di riprendere marito?
E una sconcia parola gli uscì di bocca, quasi la Solmo fosse là, a riceverla in pieno viso!
Per sfogo, ne parlò con mamma Grazia.
— Meglio così, figlio mio!
— Se venisse, bada!... non voglio vederla!
— La ho incontrata parecchie volte a messa. Ultimamente mi ha domandato: “È vero che il marchese prende moglie?„