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il vecchio. — Ma, pel pascolo delle pecore, veniamo spesso da queste parti.... Così si sono conosciuti, per caso. Egli mi ha detto: — Padre, che ne pensate? Io la sposerei, però....

— Chi? — domandò il marchese che cominciava a comprendere.

— La vedova.... di voscenza, cioè, la Solmo....

— E venite da me? Che può importarmi a me di cotesta signora?... Vi compatisco, perchè non siete del paese.

— Voscenza deve perdonarci — s’intromise il giovane.

— Ci hanno consigliato.... — balbettò l’altro.

— Vi hanno consigliato male. Non ho niente che spartire con costei.... Sono suo parente, forse? Perchè è stata.... al mio servizio? Ha preso marito.... È vedova, libera.... Che c’entro io?

Il marchese alzava la voce, corrugando le sopracciglia, facendo gesti di negazione con le mani. — Che c’entro io? — agitato da improvviso sentimento di rancore, quasi di gelosia, contro colui che infine (egli lo riconosceva nello stesso tempo) veniva a rendergli un bel servizio portando via, lontano, quella donna che forse tratteneva la signorina Mugnos dal prendere una risoluzione affermativa.

— Chi vi ha consigliato?... Essa?

— Eccellenza, no. Un nostro amico che rispetta tanto voscenza....