Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/129


― 125 ―


— Zòsima!! — esclamò il marchese. — Permettetemi di chiamarvi così, come anni fa.... Ricordate?

La signorina Mugnos alzò gli occhi, e un dolente sorriso le fiorì su le labbra; ma si spense sùbito.

La baronessa allora si rizzò da sedere con la scusa di mostrare all’altra sorella certi oggettini curiosi, conservati in una cassetta del cantonale davanti a cui quella si era fermata.

Rimasti soli, Zòsima e lui, il marchese esitò un istante. L’atto della zia baronessa gli aveva fatto smarrire il filo delle idee, ed egli cercava di rintracciarlo.

— Ricordate? — poi replicò.

— Non ho mai dimenticato!

— E nel cuore non avete niente, proprio niente, contro di me?

— Che mi avete fatto di male?

— Ho fatto molto male a voi e me; ora lo comprendo. E.... se fosse possibile....

— Ormai! — ella rispose con una leggera mossa delle spalle.

— La mia vita, finora, è stata un grande sbaglio, da cima a fondo — continuò il marchese. — Peggio che uno sbaglio, forse!... Ma non sono così vecchio da non poter rimediare.

— Tante cose sono cangiate; io, sopratutto. Mi avreste riconosciuta incontrandomi altrove? Sono parecchi, parecchi anni che non ci troviamo faccia