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XI.
Rocco Criscione, Agrippina Solmo, le Assise, la stessa nottata della confessione erano ormai pel marchese di Roccaverdina persone ed avvenimenti così lontani, ch’egli stesso si maravigliava di questo strano fenomeno della sua memoria.
Di tratto in tratto però, con lunghi intervalli, qualcuna di quelle figure gli si rizzava improvvisamente davanti e lo faceva sobbalzare, quasi apparizione reale.
Rivedeva ora Rocco ora la Solmo in un particolare atteggiamento, come li aveva visti anni addietro, in qualche circostanza insignificante, in campagna o in casa sua; e non riusciva a spiegarsi perchè mai quei ricordi gli scattassero dalle oscure profondità del cervello limpidi, precisi, senza che nessun apparente richiamo avesse potuto sollecitarli.
Rocco che maneggiava un arnese rusticano; che