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Apollo, e Cintia con gli acuti strali
     Nel quarto estinguan la superba prole,
     Fulminano i pensier superbi, e frali,
     L’arroganza crudel, l’empie parole, 1948
     Come spesso a color, che son bestiali,
     E fuor d’ogni ragione avvenir suole.
     Onde esser questo po lucido essempio
     A chiunche hoggi di Dio disprezza 'l tempio. 1952

Una Camera a questa appresso viene
     Non manco bella dell’altra, c’ho detta,
     Ch’una ghirlanda in mez'al palco tiene,
     Che molto all’occhio a mirarla diletta, 1956
     E chi quest’opra considera bene
     Vede una prospettiva ivi perfetta,
     Che vi son gesti di piu fanciullini,
     Che non paian vivi, ma divini. 1960

Dall’una banda in mirabil bellezza
     La Giustizia risplende oltra misura.
     La Temperanza in non manco vaghezza
     Mostra nell’altro luogo sua figura. 1964
     Nel terzo sta la robusta Fortezza,
     Di cui un fier Leon prende la cura.
     E pinta è nella quarta residenza,
     La dotta, saggia, & inclita Prudenza. 1968