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Poi ch’ebbi visto’l superbo apparato,
     Per la città ce ne venimmo a spasso
     Fin dove un' Arco triomphal piantato
     Con grand’arte era sopra un nobil passo: 868
     Tutto perfetto era da ciascun lato
     Con superbe colonne, che di sasso
     Mostran’esser scolpite a chi le mira,
     Tanto’l colore un ver marmo ritira. 872

Era sopra quest’arco triomphale
     Un’Aquila commessa di scoltura,
     Che nell’aprir delle magnanime ale
     Ombrava all’arco le superbe mura. 876
     Questo feroce augel sempre immortale
     Sara, perc’ha di lui Giove la cura,
     E di già n’han provato i fieri artigli,
     L’Affrica, e’l Indie, e gli aurati gigli. 880

Con ogni ingegno, e perfette misure
     Era’l dificio dall'antico tolto.
     Capivan gl’intermedi assai figure,
     Che tutta la degn’opra ornavan molto, 884
     Nelle cornici eran varie scolture,
     E’l basamento in tal modo raccolto
     Era, che rassembrava in molte cose
     Gli archi, che Roma già di marmo pose. 888