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Di diverse castella eran Signori
Costor, che stan co’l Principe adunati,
I qual seguivan poi tutti i maggiori
Della Città, di nobil veste ornati. 844
Hor cosi della terra usciron fuori,
In un drappel tutti stretti, e serrati,
Che non poco allegrò la mente mia
Tanta magnificenza, e leggiadria. 848
Ma prima fu il Madruzzo Decano
Dal Cardinal mandato ambasciadore:
A cui pose natura in seno e'n mano
Ogni gratia, ogni ingegno, ogni valore. 852
Se gentilezza al mondo in corpo humano
Luce, in costui dimostra ogni splendore,
Non sol da rincontrare un tal Re degno
Ma d’esser fatto Re d’ogni gran Regno. 856
Hor mentre il tergo alla Città volgea
La schiera de i Signor magni, & egregi,
Miro la porta, onde intrar si dovea,
D'imprese adorna, d’or, festoni, e fregi, 860
Che nei raggi del Sol tutta splendea,
Come le gemme di notabil pregi,
Con alcuni epitaffi arguti, e degni,
Composti da sublimi, & alti ingegni. 864