Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/35

Replicò la mia Diva inver vorrei
     Di questa impresa haver piena notitia.
     Senza tardar (rispose allhor costei)
     Vene farò quanto potro dovitia. 676
     Un Paradiso habbiam fatto alli Dei,
     E ne parlo con voi senza malitia,
     Perche chi la degn’opra mira, e vede,
     Ch’un altra tal ne sia non pensa, o crede. 680

Il Signor della terra giusto, e degno
     Un Palazzo divino ha fatto fare,
     Composto di misura, arte e disegno,
     Quant’altro al mondo si possa trovare. 684
     Per suscitar la virtu d’ogni ingegno
     Ha fatto’l bel difitio fabricare,
     E se tal cosa non seguiva a sorte,
     Sarien molte virtù disperse, e morte. 688

Eran chiuse per noi tutte le vie
     Da far nostre virtu piu note al mondo,
     Peste, tumulti, guerre, e charistie
     Tenean sommersi i virtuosi al fondo. 692
     Quasi in ruina earn le lodi mie,
     C’hor esser veggio in stato assai giocondo.
     Quest’altre tutte anchor senza negotio,
     Sepolte, e perse si stavan nell’otio. 696