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ALL’ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO SUO SIGNORE IL CARDINALE DI TRENTO . ANDREA MATTHIOLI SANESE OFFERISCE IL DEBITO SERVITIO .
Oscia che la Illustrissima e Reverendissima S. V. è data dal magno Iddio padrona a tutte le fatiche del mio ingegno, parmi esser certo, che quella non si sdegnerà d’essere anchora protettrice delle dilettevoli digressioni di quello, le quali anchora che non sanza fatica intervenghino, m’hanno però sempre scusato un trastullo quando in più grave materia m’esercitavo: imperoche io soglio imitare il verdeggiante Cedro, il quale fra le non caduche frondi, e fra li gravi, gialli, e verdi, maturi, & immaturi frutti sparge gli ameni, bianchi, & odorati fiori. Similmente io fra l’opere, e speculationi mie medicinali, e philosophiche per addolcire qualche volta l’affaticato ingegno (quasi un’altro Severino Boetio) ho inserto del stile che più solevo usare ne i più tranquilli anni della florida età mia. E di cio niuna altra cosa me ne ha dato cagione che la facultà che del conti-