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Non prima havevo visto una donzella,
     Ch’inanzi caminando alquanto andava:
     Pero dissi che sola andava quella,
     220Che tanta gratia, e prudenza mostrava.
     Scorsemi al fine, e con cenni m’appella,
     Ond’io m’accosto, ch’altro non bramava.
     Pervengo tutto lieto in sua presenza,
     224Porgo’l saluto, e fogli riverenza.

Figliuol (disse) s’il dir non t’è sospetto,
     E se del mio parlar non senti doglia,
     Dimmi dove ne vai cosi soletto.
     228Non per ch’i tuoi secreti intender voglia,
     Per che commette troppo gran difetto,
     Chi vuol ch’ogni concetto si gli scioglia.
     Ma sol teco parlo io per tor l’affanno,
     232Che il caldo Sole, e’l caminar ne danno.

Gentil signora (allhor gli risposi io)
     Della citta propinqua son partito
     Per rinfrescare alquanto’l corpo mio
     236In qualche ameno, & dilettoso sito.
     Spero trovar qua drento un aer pio,
     Perc’ho cosi nella città sentito,
     Tutto per questo son di gioia pieno,
     240Pur che gli habitator grati me sieno.