Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/153

Tal che ciascun, che vidde il bel Castello
     Arder di foco, e folgorar saette,
     Penso che fusse nulla Mongibello,
     3508O Etna, quando al Ciel le fiamme mette,
     Ne credo tal fusse il vero flagello,
     Ch'a Sodoma il tonante eccelso dette,
     Non facendo io pero al Ciel ingiuria,
     3512Qual fu del finto il furor, e la furia.

Finito'l fuoco ogn'un prese la via,
     Ch'eran di notte sonate due hore.
     Però seguitando io la scorta mia,
     3516Mi fe la sera al suo albergo honore.
     La mattina per tempo a mia Iatria
     Me ne tornai pien di tanto stupore,
     Ch'allei volendo'l sucesso narrare
     3520Ero confuso, e no'l sapevo fare.

Cosi fin hor Signor mio Illustrissimo
     Restato sommi nella valle amena,
     Dove dì gentilezza un mare amplissimo
     3524La nobil casa vostra adduce, e mena:
     Per la cui gloria il gran Monarcba altissimo
     L’ha nel vostro cospetto hoggi ripiena
     D'una si degna, e honorevol Prole,
     3528Che fra noi splende, come in Cielo il Sole.