Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/151

Deliberai anch’io quivi restare
     Alquanto per veder questo artifitio,
     Ch’allor allhor si doveva abbrusciare
     3460Per la sentenza del divin giuditio.
     Intanto alle finestre il Re appare,
     Onde ben si scorgeva l’edifitio:
     Perch’era in lui di veder desiderio
     3464De i fuochi lavorati il magisterio.

Mez’hora fu dopo l’Avemaria,
     Quando fu’l segno largamente dato,
     Allhor sparò infinita artigliaria,
     3468Ch’era piantata all’incontra in un prato,
     Che parve uno squadron di fantaria
     Nel fatto d’arme al primo assalto intrato,
     Tanto piu, ch’in piu luoghi bassi, e scuri
     3472Si sentivan sonar mille Tamburi.

Intanto il tremebondo Farfarello
     Sputò per bocca una saetta al basso:
     Qual messe’l fuoco nel finto castello
     3476Con tanta furia, ruina, e fracasso,
     Ch’in un momento tutto accese quello,
     Ch’a veder fu solennissimo spasso,
     Gir dieci mila raggi in aria a volo
     3480A toccar fino all’Orsa, al freddo Polo.