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Evvi il gran Tolomeo ch’in man la sphera
     Tien contemplando de i gran Cieli il moto
     Per dar di quelli a noi notitia vera,
     3124E farne’l mondo in ogni parte noto.
     Vegganvisi dipinti in forma vera
     Alberto Magno, con Thomaso, e Scoto,
     E’l Cordubese, e ciascuno a sua voglia
     3128Par, che Aristotil s’interpreti, e toglia.

Viddivi’l magno, e pio Giustiniano
     Ch’il Codico, e’l Digesto esaminava:
     L’elegante orator Quintiliano,
     3132Che l’opre sue con la penna limava.
     Evvi’l facondo, e dotto Prisciano,
     Ch’il greco tutto, e’l latin ruminava,
     E Plinio anchor, che fra gli altri si gloria,
     3136Della sua naturale e dotta historia.

Evvi annotato il magno Cicerone,
     Che d’eloquenza ogn’alto ingegno abbomba,
     Che del suo glorioso, e bel sermone
     3140Per tutto’l mondo fa sonar la tromba
     Tal, che si sente in ogni regione,
     Che de i suoi gesti, e lode Echo rimbomba,
     Fattosi al fin fra tutti gli altri degno
     3144Di tener d’eloquenza il scettro, e’l regno.