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Quivi dal ver ritratto è’l Cardinale
Che genuflesso adora’l gran Messia,
Che sott’all’ombra dell’angelich’ale
3028Par che fatto divin fra gli altri sia
Dunque divino in Ciel, fra noi immortale
Il magnanimo suo gran nome fia:
Perche questo nell’uno, e l’altro stato
3032Le virtù proprie, e la bonta gli han dato.
Quel che del Vescovado il titol tiene,
Ch’in Ciel fra piu beati hoggi riluce,
Con le sue sante man di gloria piene
3036Presenta al magno Iddio’l Tridentin Duce
E par che con parole liete, e serene
Voglia pregar l’immensa, e chiara luce
Ch’al suo Vicario, e Tridentin Signore
3040Voglia appagar della sua grazia’l core.
Nel resto della faccia al destro lato
Sotto un bel padiglione è’l gran Pastore,
Ch’in la Teologia fatto beato,
3044E nella Chiesa il principal Dottore,
Dall’altra banda è’l facondo Barbato,
C’ha posto nella legge ogni splendore:
Che mentre i vecchi testi, e nuovi espone
3048Tien alla guarda il suo fido Leone.