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Hor perche Phebo spronava i destrieri
     Verso la Spagna, e’l dì veniva manco,
     Dir non ti posso gli ornamenti intieri,
     2980Simili a cui gia non fur visti unquanco,
     Che da parte lasciai mal volentieri:
     Perche giammai sarei rimaso stanco
     Di rimirarli in questo, & in quel corno,
     2984Se non m’havesse abbandonato’l giorno.

Però si volse a me la guida mia,
     Accio piu nanzi accelerassi il piede,
     Fin che s’arriva per propinqua via
     2988Dove una magna, & ampia sala siede:
     Quivi ha da farsi una gran libraria,
     Di ciò ch’ogni scienza vole, e chiede,
     Accio ch’i gentil spirti habbin tal dono,
     2992Ch’in tutto alle scienze dati sono.

Ver è che i libri ancor non v’eran messi,
     Ma che in breve vi fussen si sperava,
     Che d’onde a tor s’havesse’l numer d’essi
     2996Alquanto in dubbio fino allhor si stava:
     Ch’aragunar tanti, e tanti processi;
     D’onde d’ogni scienza il buon si cava,
     Bisogna sien di tal maniera eletti,
     3000Che sien purgati da tutti i difetti.