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Un numer grande farieno i cuscini
Ch’ornano i letti, e gli aurati seggi,
Di damaschi, broccati, e cremisini,
2956Corami d’oro, & altri panni egregi,
Coperti di scarlatti vaghi, e fini,
Non so qual numer gli scanni pareggi,
Con tanti altri ornamenti in ogni parte,
2960Che dir non ne potrei in mille carte.
O quanti quadri di nobil pittura
Son quinci, e quindi per tutto distesi.
O quanti bronzi, e marmi di scoltura,
2964Son sopra porte, e cornicioni appesi.
O quante per la notte ombrosa e scura
Lampade son con vaghi lumi accesi,
Ch’io non ti scrivo, perche l’alte imprese
2968Nel guardar questo mi fer discortese.
Quante finestre ha’l bel Palazzo attorno
Da tersi vetri son serrate, e cinte,
Accioche vi risplenda’l chiaro giorno,
2972E le stanze non sien dal vento vinte,
Piu imprese involte con ghirlande attorno
Nel chiaro vetro son con arte pinte:
E chi la state vuol dolce aura, o vento
2976S’aprano, e serran tutte in un momento.