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Esser non po (dicea) se il Dio Marino
Nella citta la Regal sedia havea,
Che non sia quivi un florido giardino
148Fatto alle Nimphe, à Theti, e a Galatea,
Quando per l’ampio fiume ivi vicino
Dal mar ciascuna in terra discendea,
Con tal pensier mi trovo alla cittade
152Nell’hor, ch’Apollo nella Spagna cade.
Gioioso dentro entrai nel bel contorno
Cinto di mura, e d’un bel fiume vivo,
Vo riguardando’l tutto attorno attorno,
156E, di si bel paese mi stupivo.
Di ricchi Tempij, & edifitij adorno
E’ il degno luogo assai piu, ch’io non scrivo.
Cinto d’ameni monti in pian risiede,
160Ne pensaria tal sito chi nol vede.
Larghe le strade son con gran misura
Di vivi sassi tutte fabricate.
Le case son di pietre, o di pittura
164Dentro, & di fuor communemente ornate.
D’una commoda altezza son le mura,
Tutte d’un sesto dritte ritirate.
Un rivo d’acqua ogni contrada fende,
168Che tutta la cittade amena rende.