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Sotto un dorato, e vago Cornicione,
Ch’alla camera illustre fa ghirlanda,
Un ricco fregio con molta ragione
2860Pinto cinge la stanza in ogni banda.
L’or, che piu imprese v’adorna, e compone,
Agli occhi di chi mira un splendor manda,
Che prima ti confonde, e poi la luce
2864Chiara via piu che prima ti produce.
Il cortinaggio, che fa’l guarnimento
Dal fregio fin all’infimo confino,
E' dun broccato di splendente Argento,
2868E d’un velluto, e nobil cremisino,
Di quest’intorn’intorno’l muro è cento,
Tal ch’ogni ingegno eccelso, e pellegrino
Haria troppo da dir del luogo degno,
2872Non ch’io col debil mio, e freddo ingegno.
La sedia, che d’Apollo il carro adorno
Fa, quando splende per ogni hemisperio,
Non credo a quelle, che son qui d’intorno
2876Toglia la luce, la gloria, e l’imperio,
Di lungo mi saria mancato’l giorno,
Se d’ogni ricco, e sottil magisterio
Havess’io visto l’opre, ch’in un fascio
2880Compresi insieme, e però dirne lascio.