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Giove, e Calisto insieme affronte affronte
     Al quarto luogo stanno in un bel prato,
     E dove versa in piu rampolli un fonte,
     2620Cerca ciascun di lor quel che gli è grato.
     Piu oltre giace il misero Phetonte
     Dall’alto Carro in terra traboccato,
     C'havendo messa la Terra a mal porto,
     2624Fu dal gran Giove fulminato, e morto.

Nel sesto luogo la semplice Dama
     Tutta di purita risplende adorna,
     Ch'a se’l bianco giovenco alletta, e chiama,
     2628E di fior vaghi gli orna ambe le corna.
     Non sa costei dell’ordinata trama,
     Ma sen’accorge poi ch’ei non ritorna
     Dalle salse onde, anzi pigliando'l corso
     2632La porta in Candia sopra'l bianco dorso.

Piu inanzi spoglia al bellicoso Marte
     Cupido la Celata, e’l Corsaletto,
     Per farlo con la madre ire in disparte,
     2636Ch’ivi l’aspetta all’adultero letto.
     Conosce Phebo la lor lasciva arte,
     Et ammonisce il fabbro del difetto,
     Qual per turbarli la dolce quiete,
     2640Si vede fabricar la sottil rete.