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Mentre che si passeggia in su l’harena;
Dove batte con l’onde’l chiaro lago,
Si sente un querelar di Philomena,
100Che mai udissi un concento si vago:
Di tal dolcezza è la lor voce piena,
Che placarebbe ogni Tigre, ogni Drago.
Dunque dirò, senza arrossirne in viso,
104Che sia delle delitie un Paradiso.
Fatta ogni forza mia dal piacer viva,
Alla fin pur un giorno il lago varco,
E scorgo poco avanti dalla riva
108Un castel, che di forma sembra un Arco:
E perche Phebo’l suo corso finiva;
Non che fuss’io di gran fatica carco,
Disposi quivi quietarmi un poco,
112Che molto mi piaceva’l sito, e’l loco.
Raccolto e visto fui con grande amore
Da un virtuoso, e pellegrino ingegno,
Che di quel bel castel era signore,
116Dotto, prudente, magnanimo, e degno.
Ridotto era in costui ogni splendore
Del ceppo illustre, o sia antico legno,
Onde la nobil casa gia discese,
120Che tien lo scettro in man del bel paese.