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Certo non è cervel si travagliato,
Che giri gli occhi intorno a i dolci colli,
Vagheggi la Città da ciascun lato,
2284Si specchi in l’acque cristalline e molli,
Miri 'l giardin di fiori, e frutti ornato,
Del cui splendor mai son gli occhi satolli,
Che non purghi la mente, l’alma, e 'l cuore
2288Da travaglio, pensier, noia, e dolore.
Dentro per far la bella sala adorna,
Appesi al mur son molti feston d’oro,
C’han di piu Cervi le vivaci corna
2292Con varie imprese fisse in mezo alloro,
Il che non poco rimbellisce, & orna
Tutta la sala, e’l superbo lavoro,
Senza che magni quadri in ogni parte
2296Son da non dirne in mille, e mille carte.
Nella faccia da basso è un'ampia porta
Fatta di pietra con sottil ragione,
Ch’in una magna camera trasporta
2300Messa in un tondo, e forte Torrione,
Quivi dentro passai con la mia scorta,
E con molte altre honorate persone,
Che nel girar qua gli occhi, e la le ciglia
2304Stupivan meco insieme a maraviglia.