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Un’altra pur lungo al sinistro corno
V'è di cristalli nitidi, e gentili,
Ben ricamati d’oro intorno intorno,
2236Di fregi, groppi, e rabeschi sottili,
Ch’a riguardarvi il vin da loro adorno
Saltellar sopra a dorati monili,
Sforza altrui a gustar del bel liquore,
2240Che volentier s’annida appresso al cuore.
Piu innanzi v’è la terza, e qui l’ingegno
Si po del grande artefice esaltare,
Di questa i vasi son d’un puro legno,
2244Che nelle macchie un ver porfido pare,
L’opra tersa, e sottil, l’alto disegno,
La vil materia all'or fa comparare,
Perch'è si ben tirata senza fallo,
2248Quanto a Muran si tiri ogni cristallo.
Per tor dal fuoco ricompensa 'l Verno
Piu nanzi è posto un superbo camino,
D’un biancho, e duro marmo, ch'in eterno
2252Fara 'l scultor per sua belta divino,
Non bastaria di gran carte un quinterno
A lodar quest'ingegno pellegrino,
Che quivi in parte, e nel grand’Organ poi,
2256Immortal fatto s’è qua giù fra noi.