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Seguono alcuni fatti del regno di Khusrev, come la costruzione di un trono meraviglioso, di nome Tâk-dîs, l’avventura di Bârbed, cantore e suonatore di liuto, che trionfa de’ suoi nemici e diviene carissimo al suo re innamorato delle sue canzoni, e finalmente la costruzione di Madâin.
Ma intanto egli si fa ingiusto e crudele; il principe Gurâz chiama nell’Iran l’Imperatore che rompe la fede a Khusrev, e i grandi liberano Shîrûy dal carcere e lo pongono in trono. Khusrev è fatto prigioniero e mandato da Shîrûy in Ctesifonte.
Il re Shîrûy, detto anche Kobâd. — Shîrûy, appena re, manda i suoi principi a chieder perdono al padre che risponde cruccioso e sdegnato in parte, in parte dando saggi consigli al figlio suo. Shîrûy, all’udir le parole del padre, piange amaramente, ma i principi gliene fanno acerbi rimproveri, mentre il fedele Bârbed, udendo prigioniero il suo re, arde il liuto e si tronca le dita della mano destra por non aver più a servire nessun altro signore. I principi intanto, riottosi e ribelli, sforzano Bârbed a decretar la morte del padre che è scannato da un sicario. Shîrîna, richiesta da Shîrûy come sposa, si dà morte volontaria, e Shîrûy, poco dopo, è fatto morir di veleno.
Seguono i brevi regni di Ardeshîr figlio di Shîrûy, di Gurâz detto Ferâyîn, ribelle capitano, uccisi ambedue a tradimento dopo pochi mesi di regno, delle due regine Pûrân-dokht e Azermidokht, e di Farrukhzâd, buono, leale e giusto, pianto da tutti i buoni, quando morì avvelenato.
Il re Yezdeghird. — L’infelice Yezdeghird fu l’ultimo dei re di Persia. Appena salito al