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nulla di particolare, appagandosi di notarne gli anni di regno, il loro discorso ai principi, appena saliti al trono, e altre poche cose. Essi sono: Shâpûr che ha una guerra con l’Imperatore di Grecia, Ormuzd, Behrâm, Behrâm figlio di Behrâm, Behrâm nipote di Behrâm, Nersî e Ormuzd figlio di Nersî.
Il re Shâpûr figlio di Ormuzd. — Shâpûr nacque quaranta giorni dopo la morte del padre. L’arabo Tâir, entrato improvvisamente in Tîsifûn (Ctesifonte), ne rapisce la bella Nûsheh figlia di Nersî e zia del re Shâpûr. Ma Nûsheh muore ben tosto di cordoglio, dopo aver fatto Tâir padre di una fanciulla di nome Mâlikeh. Shâpûr, per vendicarsi, entra con un esercito nel Yemen, ma di lui s’invaghisce perdutamente la figlia di Tâir che tradisce il padre e passa nel campo di Shâpûr. La rocca di Tâir è presa, ed egli è ucciso in battaglia.
Recatosi il re in Grecia alla presenza dell’Imperatore, un uomo dell’Iran che viveva in quella reggia, lo riconosce per Shâpûr, e l’Imperatore, a tradimento, lo fa prendere, lo fa cucire in una pelle d’asino e rinchiudere in una casa abbandonata. Ma là una vaga fanciulla, a cui dispiaceva che un giovane tanto leggiadro fosse rinchiuso nella lurida pelle di un giumento, trova modo di liberarlo e di fuggir con lui nell’Iran, laddove, appena entrato, è ospitato da un povero giardiniere. Egli allora, per farsi conoscere ai suoi principi, dopo aver fatto giurare l’ospite suo, gli consegna l’impronta del suo anello sopra un pezzo di molle argilla, col comando di recarlo al sacerdote del luogo. Riconosciuto dai principi il suggello reale, tutti si raccolgono festosi intorno al loro signore, e Shâpûr menato un as-