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Al popolo raccolto?... Ecco! per quanto
Fu percorso di via, niuno gli sguardi
1400Mai da Eràg’ sollevò. Per sottil’arte
Tale astuzia adoprò, perchè a lui solo
Ognun guardasse, perchè ognun, veggendo
Il vago portamento e il grave incesso,
Patto e alleanza con lui sol bramasse.
1405Deh! che la gente di due re diversa
Incontro gli movea, diversa poi
Ne ritornava a dietro! Ond’è che tristo
È per Eràg’ questo mio core, e dentro
Sovra un pensier si accumula incessante
1410Altro pensier, chè, s’io ben vidi, ei solo
Dai prodi armati delle due vicine
Terre e prence e signor sarà gridato.
Se tu non schianti le radici sue,
Cadrai dal seggio tuo nell’atra polve,
1415D’Eràg’ prostrato sotto ai pie. — Levàrsi
In tal detti così. Tutta la notte
Fu vegliata da lor nella lor trama.

VII. Uccisione di Erag’.

(Ed. Calc. p. 66-70).


     Ma già il velo dell’ombre il sol disperde.
Già risplende l’aurora e si dilegua
1420Il sonno grave, allor che a una sol meta
Drizzano il core i due perversi, tutta
Per discacciar lungi da sè vergogna
Dell’opre lor. Si mossero oltraggiosi
E al padiglion d’Eràg’ volser correndo
1425I presti passi. Eràg’, che riguardava
Nella via, corse a lor con l’alma e il core
Pieni d’amore, e quelli entràr con lui