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I grandi suoi, chè, in suo poter, più bella
Fu la sede dell’uom. Videro i prenci
730II regal volto, e giù balzàr di sella
Rapidamente e corsero al cospetto
Del genitor. Baciarono la terra
A’ piedi suoi, là s’arrestâr timballi,
Ed elefanti s’arrestâr con essi.
     735E quel padre prendea tutti per mano
I figli suoi, fea lor carezze, onori
E gradi conferìa con giusta norma,
Secondo il merto. E allor ch’ei ritornossi
Al palagio regal, venne in secreto
740Dinanzi a Dio; molte fe’ preci, e grazie
Resegli ancor, chè il bene e il mal scorgea
Dalla sua mano a lui. Quindi i suoi figli
Chiamò nel suo cospetto, e sovra un alto
Seggio di gran valor li volle assisi,
745E incominciò: L’orribile dragone
Che con l’alito suo tutta la terra
Incenerir parea, fu il padre vostro
Che bramò investigar de’ figli suoi
I sensi e il core, che tornossi a dietro
750Lieto e giocondo, poi che il tutto seppe.
Or io nome giocondo a ognun trovai,
Qual si convien da chi prudenza in petto
Alberga e nutre... Tu de’ tuoi fratelli
Primo se’ per l’età; Salm il tuo nome
755Sia d’ora in poi (nel mondo ogni tua brama
Compiuta sia!), chè tu salvezza, o figlio,
Del rio dragon cercasti dalla strozza,
Nè indugio hai posto nel fuggir. Chi spregia
Con elefanti furïosi in guerra,
760Con leoni l’assalto, è forsennato,
Non uom di fermo cor. Ma quel che in mezzo
Viene a’ fratelli suoi, che da principio
Ardor mostrò, sì che crescea l’audacia