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Che in mezzo viene e il posto have di mezzo,
Al giusto loco si ritrova. Allora
Voler contrario cesserà; la meta
Fia raggiunta da voi, cosi parlando
485Di sue fanciulle come sol, leggiadre
Quant’è un cipresso in un giardin. Credete
A mie parole, e questo mio secreto
S’oda per voi. Prudenza è in voi, gran pregio
D’antico senno, e queste cose tutte
490Notar vi si convien partitamente.
     I tre fanciulli, d’alto nascimento
E di gran pregio, al favellar del padre
Poneano il core. Uscìan dalla presenza
Di re Fredùn, uscìan da lui di molta
495Scïenza ricchi e di magica possa.
Qual cosa mai, fuor che scïenza e senno,
A figli s’addicea, cui già nutriti
Avea, come Fredùn, inclito un padre?
Rapidi come nembo elli tornarono
500Ai loro ostelli, e poi che notte giunse,
Lieti e già certi di vittoria giacquero.
     Ma quando il sol per la celeste vòlta
Distese i raggi suoi, su drappo azzurro
Quasi gittasse un porporino ammanto,
505Levàrsi e si apprestar que’ giovinetti
E presero con sè nobile schiera
Di sacerdoti. Si partîr con ampia
Scorta d’armati, come stelle in cielo,
Con molti eroi possenti e di gran fama,
510Splendenti come sol. N’ebbe novella
Il sir di Yèmen, sì che eletto stuolo
Di prenci egli ordinò, ratto qual penna
Di aereo volator; quindi una schiera
Di estrani e di parenti e di cognati
515A incontrarli invïò, drappello immenso,
Nella lontana via. Gli ampi confini